L’Area Marina Protetta ha posizionato, mediante il progetto MASTER e con il contributo di Bolton Alimentari spa, 96 dissuasori antistrascico nei fondali delle tre isole principali, entro la batimetrica dei 50 m, allo scopo di contrastare e ridurre il fenomeno della pesca a strascico illegale sottocosta.
L’Ente gestore ha attivato un piano di monitoraggio in mare nel periodo 2013-2016, con il supporto di personale dell’Ente, allo scopo di verificare l’efficacia dei dissuasori, lo stato e l’eventuale presenza di attrezzi per ridurre la possibilità dell’effetto “ghost fishing”. La metodologia di campionamento è stata elaborata con la supervisione scientifica di ENEA (Dott.ssa Silvia Cocito e Dott. Andrea Peirano). L’attività di monitoraggio subacqueo dei dissuasori antistrascico è di tipo periodico e prevede una campagna invernale (dicembre) e una primaverile a distanza di 6 mesi (giugno). Ogni campagna prevedeva n. 6 uscite in mare, lungo transetti individuati dall’AMP secondo il protocollo operativo stabilito da ENEA, durante le quali venivano raccolte informazioni per quanto riguarda la P. oceanica, le popolazioni lungo la colonna d’acqua e le popolazioni ittiche bentoniche.