E’ stato dato il via libera nell’ambito del PON Sicurezza ad un nuovo progetto tecnologico di videosorveglianza non invasiva a tutela del patrimonio ambientale presentato dal Ministero dell’Ambiente. Quattordici aree marine ricadenti nelle 4 regioni Obiettivo Convergenza saranno così monitorate e protette dai reati ambientali. Grazie al finanziamento di 16,2 milioni di euro, saranno installati sistemi di videosorveglianza basati su telecamere intelligenti, fisse e mobili, nelle aree marine di Capo Rizzuto (Calabria), Regno di Nettuno, Gaiola, Baia e Punta Campanella (Campania), Capo Gallo-Isola delle Femmine, Isola di Ustica, Isole Ciclopi, Plemmirio, Isole Pelagie, Isole Tremiti, Porto Cesareo, Torre Guaceto (Puglia) e naturalmente nel nostro arcipelago. Oltre alle telecamere verrà realizzata la sala operativa di monitoraggio. Tali stazioni di monitoraggio/sorveglianza potranno interagire con il Centro Elaborazione Dati del Sistema Informativo per la Tutela dell’Ambiente gestito dal Comando dei Carabinieri per la Tutela Ambientale. Oltre al Comando dei Carabinieri per la Tutela ambientale, il progetto coinvolgerà i Comuni gestori della Aree Marine Protette, il Comando delle Capitanerie di Porto, il Corpo Forestale dello Stato.L’iniziativa rientra nell’Obiettivo Operativo 1.3 del PON Sicurezza “Tutelare il contesto ambientale” ed ha l’obiettivo di prevenire reati diffusi a danno dell’ambiente marino e costiero come la pesca di frodo, lo sversamento di rifiuti a mare e il prelievo indiscriminato di sabbie marine. Inoltre, rafforzare il sistema di prevenzione significa accrescere l’informazione e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della tutela del patrimonio ambientale.